Mappe concettuali e didattica inclusiva

Cosa sono le mappe concettuali?

L'utilizzo delle mappe concettuali nella didattica in generale, ma in particolare nell'insegnamento della letteratura italiana, di cui mi occupo, sembra esser particolarmente utile e funzionale ad una didattica inclusiva, che riesca a coinvolgere tutta la classe. 

«… sono strumenti per l’organizzazione delle informazioni in modo da favorire ad un livello profondo l’integrazione della conoscenza. Gli studenti che le usano acquisiscono un apprendimento significativo, interconnesso e, in aggiunta, “imparano come imparare” più efficacemente…» (Novak, Gowin, 1997)

Si tratta di uno strumento che può esser utilizzato come supporto alla didattica, nelle Linee guida 2011, documento che accompagna la Legge 170/2010, sono comprese nell’elenco degli strumenti compensativi utili per l’apprendimento degli alunni con DSA. Le mappe possono essere utilizzate anche come compito da assegnare agli alunni.



Mappe concettuali e stili di apprendimento

L'inclusività delle mappe concettuali deriva dal fatto che esse coinvolgono diversi stili di apprendimentoInnanzitutto danno la possibilità di coinvolgere contemporaneamente due canali sensoriali, sebbene si basino soprattutto su quello verbale. Le mappe danno la possibilità di trasmettere informazioni sia verbalmente, che visivamente, soprattutto se arricchite da colori e da immagini. Sembrano essere congeniali agli studenti che elaborano le informazioni in maniera globale, quindi sarebbe utile alternarle alla lezione frontale, che presenta le informazioni poco alla volta, congeniale agli alunni che tendono ad elaborare le informazioni in maniera sequenziale.

Stili di apprendimento

Quando parliamo di stili di apprendimento, facciamo riferimento a
«l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni»(Mariani, 2000).
è importante tenere in considerazione l'esistenza di vari stili di apprendimento e il fatto che ciascuno di noi ha uno stile preferenziale. L'insegnante che conosce l'esistenza di tale varietà, varierà il più possibile il suo stile di insegnamento, in modo da adattarsi ai vari stili di apprendimento degli alunni, ma anche in modo da stimolare negli alunni l'utilizzo di vari stili di insegnamento, in modo da rendere gli studenti più competenti e indipendenti.
Anche la normativa italiana fa riferimento alla necessità di conoscere i vari stili di apprendimento e alla necessità di variare il più possibile la didattica, in particolare, nel Decreto interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020, allegato B Linee guida:
«Partendo dalla constatazione che negli ambienti dell’apprendimento la diversità individuale è la regola e non l’eccezione e che l’istruzione dovrebbe orientarsi considerando le variabili e non un livello di apprendimento standard, è opportuno valorizzare due strategie di intervento: - Didattica flessibile: volta ad adattare ogni attività didattica secondo modalità adeguate alle esigenze di ciascuno studente/studentessa, evitando una proposta unica per tutta la classe. -Proposte ridondanti e plurali: basate su molteplici forme di fruizione-somministrazione valutazione, considerando canali comunicativi diversi, lasciando aperta la possibilità di scegliere la modalità più efficace per ogni studente/studentessa e valorizzando varie possibilità di esprimere gli output dell’apprendimento. Ad esempio, l’uso del canale uditivo (i.e. esposizione orale dell’insegnante) potrebbe essere rafforzato o compensato utilizzando un rinforzo visivo sia verbale (i.e. testi scritti proiettati sulla LIM) sia non verbale (i.e. immagini o video). Una lezione che preveda attività operative capaci di coinvolgere tutti i sensi o altre funzioni corporee o cognitive è sicuramente più efficace di una lezione che si svolga attraverso un’unica modalità di ricezione, di rappresentazione e di espressione delle competenze in via di acquisizione. Un contesto di apprendimento di questo tipo, flessibile e ridondante, non esclude ovviamente sempre la necessità di interventi di personalizzazione che però, qualora necessari, risulteranno assai più semplici da organizzare, più efficaci, e se sussistono le condizioni, orientati verso una sostanziale autonomia in cui la personalizzazione non sia più prioritaria.»
L'insegnante dovrebbe differenziare il più possibile la didattica utilizzano metodologie come: tecniche laboratoriali, attività ludiche, drammatizzazioni e giochi di ruolo, esperimenti, esperienze pratiche, cooperative learning, tecnologie e materiali audio video, schemi e mappe, LIM, giochi, cartoni animati e cinematografia, role play. Tra i vari supporti alla didattica mi sono concentrata proprio sulle mappe concettuali, come strumento particolarmente utile per l'insegnamento della letteratura italiana.

Mappe concettuali e letteratura italiana

Le mappe concettuali appaiono utili per i motivi sopra citati e si adattano all'insegnamento della letteratura italiana per vari motivi.
Sono particolarmente utili in quanto consentono una visione di insieme che permette di collegare un determinato scrittore al panorama letterario e al contesto storico, permettendo quindi la costruzione di conoscenze significative, collegate a conoscenze pregresse, che possono essere quelle di altri scrittori contemporanei, del contesto letterario o del contesto storico.





Nella mappa qui proposta, realizzata con Cmap Tools e pensata per studenti di scuola secondaria di secondo grado, si prende in considerazione la Cultura del Ventennio, suddividendola in Anni '20 e Anni '30 e si mettono in evidenza le varie correnti letterarie che si affermano nel periodo, collegando le correnti alle opere più rappresentative. Si fornisce quindi una visione di insieme che consente di collegare periodo storico, correnti letterarie ed opere.
Spesso nello studio di un autore si tende a considerare vita e opere come due blocchi separati e slegati dal contesto storico e sociale, le mappe concettuali possono aiutare in questo caso ad avere una visione di insieme.



In questa Mappa realizzata con Cmap Tools si mettono in evidenza le tappe fondamentali della vita dello scrittore, quindi delle date fondamentali, collegate alla pubblicazione delle opere. La mappa presentata consente, ad es., di collegare la scrittura del giorno alla professione di precettore dello scrittore ed in particolare alla figura di Carlo Imbonati, oppure di collegare la pubblicazione delle Odi con il periodo di maggior impegno pubblico e sociale dello scrittore.

In conclusione...

Gli organizzatori grafici e quindi le mappe concettuali possono essere elaborate dall’insegnante e presentate agli alunni e quindi utilizzati come strumento di supporto, facilitatore dell’apprendimento, utile per chiarire le gerarchie e i punti più importanti di un discorso più ampio, oppure possono costituire un compito, in cui l’alunno deve utilizzare un pensiero critico per scoprire i rapporti tra i concetti.
Nel primo caso
«Gli organizzatori grafici possono ridurre le esigenze cognitive fornendo agli studenti un framework per creare una rappresentazione visiva delle informazioni più significative nel testo» (Singleton et al., 2015)
. Nel secondo caso
«la costruzione di una mappa concettuale consente allo studente una maggiore flessibilità nell'adattare la struttura della mappa all'organizzazione delle proprie conoscenze precedenti» (Sanchiz et al., 2019).

Riferimenti bibliografici e link utili

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